I social, nella loro diversità di utilizzo, seguono due principi fondamentali per l’interazione tra gli utenti, traducibili a video con le chiocciole e i cancelletti, ovvero @ e # (at sign o email key e hashtag se volete usare l’inglese).
Il principio, come detto, è quello dell’interazione con gli altri utenti e i due segni hanno lo stesso significato d’utilizzo in tutti i social: @ tira in ballo direttamente un altro utente, mentre # indica un argomento di cui si parla.

Come detto, l’hashtag indica un argomento di cui si parla. Nel caso del tweet sotto, visto che il Decamerone potrebbe essere un argomento trattato sul social dell’uccellino, ho ritenuto opportuno metterci il cancelletto. E infatti, se cercate ‘decamerone’ su Twitter, viene fuori una serie di risultati che hanno strettamente a che fare con l’opera di Boccaccio.
Di solito si chiamano top trend, ovvero argomenti di cui la gente parla più frequentemente. Mettendoci l’hashtag, quella parola diventa un argomento e quindi è probabile che il vostro tweet si trovi in mezzo ad altri che trattano della stessa cosa. È inutile e inopportuno mettere il # a parole che non possono costituire un argomento. #ciao o #sedia non possono essere degli argomenti.
Su Twitter la parola con il cancelletto compare in azzurro e se ci cliccate sopra vi riporta alla pagina con il flusso delle notizie su quell’hashtag.

Per lo stesso principio, anche su Facebook e Google+ avremo lo stesso effetto.
Su Facebook, cliccando su una parola con il cancelletto viene fuori il flusso di notizie relative a #WordPress, così come su Google+. Addirittura su Google+ c’è anche la possibilità di cercare hashtag simili a quello che abbiamo appena trovato.

Anche la chiocciola rispetta lo stesso principio sui social. Con essa noi chiamiamo qualcuno, e a questo qualcuno arriverà una notifica che l’abbiamo menzionato.
Nel tweet che vedete sotto, all’utente @BruscelloMonte sarà arrivata una notifica di menzione, cosicché è molto probabile che il nostro cinguettio sia stato visto e apprezzato da quello (a meno che non sia un account dormiente, come molti fanno).
Su Facebook la menzione appare evidenziata di azzurro, mentre su Google+ c’è un + prima dell’account menzionato.
Nel social di Zuckerberg è però possibile menzionare solo coloro i quali non hanno puntini nel nome: facebook.com/nomeaccount o /nome-account o /nome_account sono molto meglio di /nome.account, perché mettendo la @ prima di nome.account rischiate di avere una menzione troncata, visto che Facebook non evidenzia quello c’è dopo il punto.